mercoledì 9 ottobre 2013

Capitolo 4: Io da grande voglio fare...

Io da grande volevo fare la principessa. O la ballerina. O la cassiera (?)

Che sto facendo ora? La principessa ovviamente. Sustocazzo.



Mi chiedo se non sia l'unica ad avere ancora dubbi sul mio futuro a quasi-22 anni. Un po' per la situazione di crisi che regna sovrana, ma un po' anche per mia indecisione. Non riesco a capire che cosa mi piace fare. O meglio, mi piacciono troppe cose, del tutto differenti, ahimè.
Adoro l'arte, adoro disegnare. Non ho fatto il liceo artistico anche se ci sono andata vicina. Non so se ho fatto male o bene... Ma di sicuro non posso campare facendo la pittrice, e non posso permettermi l'accademia.

Ho una grande passione per il doppiaggio. Questa non è poi così irrealizzabile (credo). Al di là delle mie doti naturali di doppiatrice (che non so se esistano o meno), sono convinta che frequentando corsi appositi si possa imparare, e per una botta di culo potrei avere anche degli agganci (na volta tanto eh).

Mi interesserebbe studiare scienze della nutrizione. Sono diplomata all'istituto alberghiero (settore turistico. Che c'azzecca?), ma perchè cavolo mi sono iscritta lì? Ah si, tra i sogni infantili c'era anche quello di fare la cuoca. Ahahah il secondo giorno di scuola avevo già scartato l'opzione. Non penso mi ci vedrei mai come cuoca. MAI. Però studiare alimentazione mi piaceva (per quanto andasse a braccetto purtroppo con chimica), ed ero anche abbastanza capace. Ho preso in considerazione l'idea di diventare nutrizionista.

Io voglio aprire una cartolibreria. Ma che c'entra?? Io AMO le cartolibrerie. E' tipo il paradiso per me. Colori, penne, cartoncini e quaderni, agende, matite, album e raccoglitori... Aaah potrei morirci dentro. Forse però possederne una non è piacevole come sguazzarci dentro. Mboh.

Che sto facendo adesso? Sto vivendo mese per mese, quanto il mio portafoglio me lo permette, qui a Londra. Una delle cose buone del 2013. Almeno so dove mi piacerebbe costruire il mio domani. L'Inghilterra mi piace, mi manca l'Italia veramente tanto, ma non credo mi dia la possibilità di avere un futuro come dico io. Ecco il problema di noi, nuovi adulti: il nostro Paese ci sta impedendo di scegliere "cosa voglio fare da grande", e ci sta solo facendo chiedere "cosa posso fare da grande per arrivare a fine mese?".

Ma io da grande che voglio fare? E sopratutto, io sono già grande?

domenica 11 agosto 2013

Capitolo 3: Cheers!

Sappiate per prima cosa che vi parlo da astemia.
Fino all'anno scorso non ero minimamente interessata da nessun tipo di alcool, nè vino, nè birra, nè cocktail o superalcolici. Non che me la dovessi tirare, per Dio, come mi è stato ripetuto da molta gente. Non trovo la logica nel "Ah non bevi? E' arrivata miss perfettina, la brava ragazza!". Per me bere era come mangiare broccoli stufati, o finocchi gratinati, o cavolo bollito. UNO SCHIFO.

Da inizio anno, per una serie di cambiamenti ambientali (sono stata trapiantata come una mandragola), ho iniziato a sbevazzare assaggiare qua e là, e tra un bicchiere e l'altro ho poi scoperto il sidro! Tendo a sottolineare che bevo solo in compagnia o in occasione di eventi importanti, prima che venga additata come ubriacona. La quantità di alcool che ingerisco è veramente minima, continuo a risentire di 21 anni di disgusto per l'alcool e l'attuale insofferenza per le cose frizzanti.

Comunque, in una di queste occasioni, un barbecue con vicini, mi sono resa conto di una cosa forse scontata, ma non per questo naturale.

 No alcool, no party.

Seriamente, pare una pubblicità o uno slogan, uno stile di vita, ma alla fine è vero. Senza alcool non si intavolano conversazioni e le feste finiscono alle 10 di sera. Ieri ne ho avuto la prova quando, preparandomi per una delle solite serate (durata media: 7 ore; conversazioni intrattenute: multiple; qualità delle conversazioni: medio alta), mi sono ritrovata più volte vittima di un silenzio imbarazzante, insieme ai commensali, e a ripulire i bicchieri alle 9 e 50. Ho passato il resto della serata su Youtube, per fare la mezzanotte, che cavolo.

Siccome non sono proprio un'abbonata alle serate al pub o simili, mi sono un po' cascate le braccia nel constatare quanto le relazioni sociali siano influenzate dall'alcool. Non ho mai voluto credere alle persone che si sfasciavano di birra il sabato sera per un po' di divertimento. Ok, forse il paragone è un po' troppo esagerato (non colgo il nesso tra "sbornia - vomito" e "bella serata"), ma il senso è quello. A quanto pare bere migliora le relazioni sociali. E' questa è una cosa taaaaaanto triste.

Lo dico perchè proprio ieri sera è stato un flop, really. L'argomento più caldo della serata riguardava il giardinaggio. E forse è questo taaaaaaaaanto triste.
Capitemi.

venerdì 9 agosto 2013

Capitolo 2: gaudio e immensa gioia

Hello again. 
Mi ero tutta fomentata per il dominio .co.uk, che rendeva così esotico il mio blog che un piatto di spiedini di agnello e ananas in agrodolce vi sarebbe sembrato la pastasciutta della zia Anna (quella della domenica per intenderci.)... E inveve bad guy internet mi prende in giro, perchè visto in Italia il dominio è .it :(
Dai, ma quanto ci sarebbe stato bene? Meno male però che avere un fratello IT che conosce i codici HTML ha reso quell'anonimo .it... un professionalissimo .com 


Che poi questa esigenza di Blogger di mettere i domini diversi in base al Paese mi sa un po' di inutile. Dove stiamo stiamo, tutto il mondo è paese, blah blah altri proverbi e modi di dire, whatever. 


Comunque. Essendo nella vecchia Gran Bretagna per scelta, non dovrei sentire la mancanza della madrepatria, o meglio non dovrei lamentarmene, ma che diamine (si si, per la barba di Merlno!). Italia lasciami sulla porta di casa una bella pizza, un cappuccino, un piatto di spaghetti al dente, una lasagna... suvvia che ti costa. A tutti quelli che ora stanno pensando (sempre che si sia qualcuno... leggente, non pensante eh.) "ma dell'Italia ti manca solo il cibo?"... Si lo ammetto, me piace magnà. Ora ditemi a chi non piace. Il punto è che non posso chiedere un pezzo di Colosseo da farmi spedire con la prioritaria. Non posso farmi mandare una bottiglia di acqua di Mar Mediterraneo (Acqua di Giò. Giorgio Mediterraneo.) Non mi posso far scannerizzare un mafioso. O forse si?


Già perchè, secondo le mie fonti (giaaaà.), recentemente un boss mafioso italiano è stato arrestato a Londra dopo 19 anni di latitanza (leggi qui o qui). Questo evento, per gli amabilissimi abitanti dell'Inghilterra, ha suscitato non poco scalpore, tanto da rendere doveroso un dettagliato resoconto alla sottoscritta, che essendo italiana, viene con forza tirata in causa. Ora, apprezzo lo scambio di informazioni, punti di vista, e confronti culturali. Ma. Ma. C'è un ma. Capita che si faccia troppo spesso di tutta l'erba un fascio, soprattutto con i Paesi esteri.
Se io dico Polonia, mi direte Vodka e salsicce; se io dico Francia mi direte snob e lumache (o gay e baguette? puzzoni e croissant? sciupafemmine e cosce di rana?). Qui se dici Italia, ti dicono Berlusconi (daje) e mafia (stamo là). Io poi ero rimasta a spaghetti pizza mandolino. Quando poi non è nemmeno più il cibo a rappresentarti!
Al che insomma ho colpito la palla e l'ho mandata dall'altra parte della rete con una deliziosa risposta da tè delle 5, su quanto fosse sciocco e immaturo stereotipare un Paese che non si conosce veramente. 


Vengo mandata a casa con uno smash da game-set-match alla seguente risposta:



Ma no, certo, è solo che... non lo so, ho conosciuto un siciliano, ma non mi fidavo di lui. Non so, il comportamento, l'aspetto, nascondeva qualcosa. E ora questa notizia sul mafioso... Ah, guarda, volevo chiamarti per chiederti se lo conoscevi, ahahah, però no, sei troppo giovane. Di certo però sarà stato pericoloso. Ma di te mi fido, eh, anche se sei italiana!


Dopo questo, buona notte. 

giovedì 8 agosto 2013

Capitolo 1: sandwich per pranzo

Finalmente mi sono arresa, e così adesso ho anche io un blog. Yuhuuu.

Presa dalla foga per la creazione, i modelli di blogspot, i layout... ho dimenticato quello che volevo scrivere. Si perchè non è che uno apre un blog per scriverci i cazzi suoi, manco un diario segreto senza lucchetto, fotocopiato e appeso a tutti i lampioni del paese. Uno ci si vorrebbe pure impegnare e scrivere qualcosa di sensato, profondo, una perla di saggezza o che so io. Quelle illuminazioni brillanti tipo lampadina al neon che fugaci e bastarde, prima folgorano e poi scappano. E invece niente, forse finirò a scrivere quelle che ho mangiato oggi a pranzo.
Questo primo post che non sembra andare da nessuna parte, non va da nessuna parte.

Comunque ciao, mi devo presentare? E' così mainstream. Dire "Ciao, sono Francesca e ho 21 anni" è troppo old-fashioned-vintage-demodè. Ho la fissa di evidenziare in corsivo. Perchè anche il grassetto è mainstream. Come il giovedì, che è il nuovo venerdì. Qualcuno me lo spieghi, pls.


Ho ambizioni stellari con questo blog? No. Ho pretese eccezionali? No. Ho voglia di cambiare il mondo dal mio pc? Ahahah. Lungi da me. Quali sono i motivi che dovrebbero spingervi a leggere questo blog?






 La risposta è 42.

Ah, comunque panino con prosciutto, oggi. C'erano gli avanzi di polpettone ma li lascio per stasera.